The Bankrobber – Missing

Sonorità smaccatamente Brit, ma cuore tutto italiano: loro sono The Bankrobber, band di Riva del Garda che celebra i quasi dieci anni di attività con Missing, il loro primo LP in lingua inglese (dopo Gazza Ladra del 2014 e l’EP The Land of Tales del 2016). L’album, uscito lo scorso febbraio, è il risultato dell’inedito (e a quanto pare fortunato) sodalizio tra le due etichette indipendenti Vrec e Alka Record Label.

Già il nome della band (dichiarato tributo all’omonimo pezzo dei Clash) lascia intuire quale sia il panorama musicale verso cui il quartetto rivolge lo sguardo. La scena dalla quale si lasciano maggiormente ispirare, però, oltre le decadenti atmosfere post punk è quella della new wave degli anni zero declinata ora con il gusto acustico brit pop, ora con le sonorità elettriche ispirate dal migliore rock alternative che la perfida Albione ha prodotto negli ultimi anni.

Si sentono i Kooks, i Libertines, gli Arctic Monkeys e un po’ di fratelli Gallagher nelle loro noto, tutti impastati in un conglomerato di dieci tracce che procedono alternando momenti più melodici con singalong e fischiettii (“Skies of Thorns”, “Womanizer”, “Just Have It Dream”), passando poi per ballad più cupe e intense, minimali quanto strazianti (“If You Were Here”, “Greetings From My Place”), fino ad esplodere in sonorità trascinanti cosparse da riff elettrici e ritmiche incalzanti (“Gold”, “A Good Guy with a Gun”, “Afraid”).

Un amalgama di modulazioni e influenze eseguito con una buona competenza espressiva grazie anche alle interpretazioni vocali che intrecciano il cantato di Giacomo con quello della sorella Maddalena. Oltre le tracce già estratte per la promozione del disco, “Closer” e “Afraid”, molto interessante (per quanto comunque molto diversa dalle tracce appena citate) è anche la traccia di chiusura, “Greetings From My Place”, che racchiude come uno scrigno tutte le preziosità contenute nel disco.

Un prodotto certamente interessante, che non manca di coerenza nonostante la dispersione stilistica che lo caratterizza. Ancora si sente un certo bisogno di tracciare loro un proprio percorso identitario che li contraddistingua, ma certamente i presupposti ci sono tutti.

 

Tracklist:

  1. Gold
  2. Closer
  3. A Good Guy With a Gun
  4. Summer of Love
  5. The Womanizer
  6. Just Have a Dream
  7. Afraid
  8. Skies of Thorns
  9. If You Were Here
  10. Greetings From My Place

 

A cura di: Francesca Mastracci

7.5

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