Yonaka – Don’t wait till tomorrow

Finalmente il domani è arrivato; quel domani così atteso e allo stesso tempo voluto con smania tanto da esploderci tra le mani in maniera deflagrante. Questo il domani che è diventato oggi per gli inglesissimi Yonaka, band di Brighton che lo scorso 31 maggio ha presentato alle stampe discografiche l’esordio in full length, Don’t Wait  Till Tomorrow, registrato dall’etichetta Atlantic Records UK. Dopo una serie di ben acclamati EP (“Heavy”, “Teach Me To Fight” e “Creature”) e dopo aver calcato i palchi in apertura al tour dello scorso anno dei Bring Me the Horizon e Fever 333 era arrivato il momento per loro di fare il salto artistico che tanto stavano aspettando.

Il risultato è un disco composto da 11 tracce (9 inediti e 3 brani che facevano già parte del loro repertorio) tutte inserite all’interno di un’audace fusione  di electro-pop, rock alternativo e tratteggiamenti dal retrogusto garage con riff belli carichi e passaggi che non dispiace definire heavy. Tutto ciò condito dalla carismatica esplosività della cantante Theresa Jarvis, in grado di far destreggiare la sua voce tra sonorità fresche e frizzanti con tanto di cori anthemici che strizzano l’occhio al radiofriendly e passaggi a tratti anche abbastanza densi ed oscuri.

Sembra quasi di ascoltare un featuring tra i Pvris e gli ultimi BMTH (“Punch Bag”) sembra quasi essere uscita da una costola di “Mantra”), in un connubio di digitale ed analogico che si svincola dalle etichettature di ogni genere che loro definiscono “Dark Alt Pop with heavy riffs”. E in effetti c’è un po’ di tutto nei loro pezzi: melodie catchy che si dispiegano in sezioni ritmiche fatte da drumming ricchi e chitarre incendiarie tra sprazzi di elettronica e la sempre presente delicatezza espressiva, anche quando i temi trattati nelle lyrics toccano corde che scavano nel profondo, come viene ben condensato dai due pezzi estratti per promuovere il disco (l’esplosiva traccia titletrack e la sbarazzina “Lose Our Heads”).

Insomma, un prodotto accattivante, energetico e fresco allo stesso tempo, che suona di nuovo e lo fa con un’attitudine che sembra destinata a non cedere il passo. Chapeau! E che il domani vi sia favorevole come lo è stato finora.

 

 

Tracklist:

  1. Bad Company
  1. Lose Our Heads
  1. Awake
  1. Guilty (For Your Love)
  1. Rockstar
  1. Creature
  1. Don’t Wait ‘Til Tomorrow
  1. Punch Bag
  1. Fired Up
  1. Wake Up
  1. The Cure

 

A cura di: Francesca Mastracci

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