In This Moment – Mother

Un tributo alla condizione fisiologica della femminilità in quanto genitrice, una celebrazione pagana del culto cibelico legato alla nascita, ma anche un rito che omaggia la figura della madre per antonomasia della tradizione cristiana, Maria. E Madre Mariaè proprio il nome con cui i fan più affezionati sono soliti chiamare Maria Brink, la cantante della band di Los Angeles in questione, In This Moment. Il loro settimo album, che porta il nome appunto di Mother, diventa allora anche una sorta di liturgia autocelebrativa con cui la band corona quasi 15 anni di carriera.

Uscito lo scorso marzo per Atlantic/Roadrunner, il disco arriva a tre anni di distanza da Rituals, di cui in un certo senso riprende le redini sia dal punto di vista tematico, come abbiamo visto, che anche dal punto di vista sonoro. Mother consta di 14 tracce (compresi i due interludi) che sono un concentrato di electro-rock e alt-metal, riproponendo la tendenza degli ultimi dischi ad abbassare i toni rispetto ai lavori precedenti, ma curando in maniera più articolata che mai la sezione ritmica e le abilità tecniche nel forgiare un apparato sonico solido e consistente. Il tutto condito dall’immancabile appeal goth dai toni soffusi e cupi, che li accompagna dagli esodi, e ovviamente l’incredibile padronanza vocale di Maria, vera grande protagonista di quest’ultimo lavoro.

Nel disco fanno la loro comparsa anche i featuring con nomi celebri nel panorama alt-metal, come Joe Cotela dei Ded che ha prestato la sua voce in “Hunting Grounds”e Lizzy Hale (Halestorm)e Taylor Momsen (The Pretty Reckless) nella cover dei Queen “We Will Rock You”. Oltre la cover sopracitata, troviamo in apertura dopo l’interludio anche il grande classico di Steve Miller“Fly Like An Eagle”. Entrambe rese in modo originale e con grande espressività nella realizzazione vocale e melodica, ma nel contesto generale del concept di questo disco risultano probabilmente più come dei filler pedanti che altro.

Il bilanciamento tra synth e ritmiche radio-friendly con passaggi granitici in cui si scontrano riff di chitarra e percussioni incendiarie non risulta mal calibrato. Anzi, c’è un giusto mix tra epicità languida e atmosfere cinematiche, da videogioco. Ma alla fine del disco si ha l’impressione che 14 tracce siano troppe, alcuni passaggi risultano ridondanti e, se non in rari casi (come nel singolo estratto per anticipare l’uscita del disco, “The In-Between”, e la tracktitle), non si ha l’impressione di avere di fronte qualcosa di estremamente valido ed irrinunciabile.

 

Tracklist:

  1. The Beginning (Interlude)
  2. Fly Like An Eagle
  3. The Red Crusade (Interlude)
  4. The In-Between
  5. Legacy
  6. We Will Rock You (feat. Maria Brink, Lzzy Hale and Taylor Momsen)
  7. Mother
  8. As Above So Below
  9. Born In Flames
  10. God Is She
  11. Holy Man
  12. Hunting Grounds (feat. Joe Cotella of Ded)
  13. Lay Me Down
  14. Into Dust

 

A cura di: Francesca Mastracci

6.5

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