PAY – Va proprio tutto bene

Quando a fine febbraio hanno pubblicato questo disco, i PAY non si sarebbero mai aspettati che la valenza del titolo che gli avevano attribuito sarebbe diventata di lì a poco ancora più incisiva di quanto non lo fosse già. Va proprio tutto bene: augurio, beffa, affermazione, scherno, sgomento. Il tutto rappresentato dall’immagine ossimorica di Ozy, il carlino in copertina. Questo è come si presenta l’ottavo disco in studio della band varesina PAY che vanta ormai ben 24 anni di militanza nel panorama punk rock nostrano.

Registrato completamente in presa diretta, utilizzando un approccio metodologico artigianale DIY nella sua interezza, il disco si compone di dieci pezzi che raccontano storie a metà strada tra il serio e il faceto in cui compare un parterre di personaggi e avventure assai particolari: dall’uomo più intelligente del mondo che si strugge nel proprio spleen esistenziale (“Malanoia”), a giganti cacciati via dalle menzogne della gente (“Giganti”), passando per l’eterno rapporto di conflittualità sottaciuta tra le città di Milano e Varese (“Non è Milano”), fino ad arrivare a cantanti maledetti che fanno battere i cuori alle ragazze (“Maledetti cantanti”). Posto d’onore per la cover Smithsiana di “Girlfriend in a Coma” tradotta in italiano (“La mia ragazza è in coma” appunto), che prosegue la tradizione della band avviata ormai da qualche tempo di riarrangiare pezzi storici che hanno segnato i loro ascolti (nello scorso album ad esempio campeggiava una convincentissima cover di “Where Is My Mind?” dei Pixies).

Che i Pay ci abbiano abituati nel corso della loro veneranda carriera a non deludere mai le aspettative è un fatto assodato. E non meraviglia troppo che anche in questo caso siano riusciti a confezionare un prodotto che rappresenti appieno la loro estetica e il loro sound il quale, nonostante leggermente smussato dai passati acumi di impeto punk, appare comunque ben solido nella sezione ritmica. Bilanciando ruvidità a distensione meno incazzosa, impeto e accessibilità, il disco si articola attorno ad una potenza compositiva che fa leva sulla schiettezza scanzonata che da 24 anni a questa parte non li ha mai abbandonati.

 

Tracklist:

  1. Malanoia
  2. La stabilità
  3. Maledetti cantanti
  4. La mia ragazza è in coma
  5. Giganti
  6. Partiamo adesso
  7. Basta Milano
  8. Questa è una rapina
  9. Il gusto che ha
  10. Va proprio tutto bene

 

A cura di: Francesca Mastracci

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