The Shiver – The Darkest Hour

Arriva dopo chilometri consumati per le strade di mezza Europa il terzo album dei The Shiver. Un album che ti aspetteresti essere un po’ la summa delle esperienze passate e del processo di maturazione della band. E non è detto che così non sia. Il processo però sembra essersi risolto nel ricorso a soluzioni forse troppo di mestiere.

La formula è quella già portata in auge da tante band prima dei The Shiver, ultimi Lacuna Coil ed Evanescence tra gli altri. Nel parallelismo non ci facciamo certo ingannare solo dalla presenza della voce di Federica Sciamanna, ma si tratta proprio del ricorso a sonorità che ammiccano contemporaneamente a pop e goth che ricordano queste esperienze passate. Saranno le chitarre che, seppur fondamenta vere dell’intero impianto sonoro, non arrivano mai a graffiare, sarà il ricorso non proprio contestualizzato a certa elettronica, ma tutto il lavoro sembra perdere di vista un obiettivo unitario e preciso. Sia chiaro, non mancano certo i momenti in cui si riescono ad apprezzare le capacità del gruppo e forse è proprio per questo che cresce il rammarico per un lavoro sì piacevole ma che non riesce a garantirsi un posto di lunga durata tra gli ascolti personali (che, comunque, tali rimangono).

Spicca sicuramente la capacità della Sciamanna di modellare i brani, caratterizzandoli e conferendo loro una espressività che, forse, altrimenti non avrebbero.

01. Ocean
02. The Key
03. Little Lonely Boy
04. Forgotten Soul
05. Bury
06. The Secret
07. Into The Darkest Hour
08. Runaway
09. Anything
10. Over
11. Now I Forget

Recensione a cura di: Captain Eloi

6.0

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