Atom Made Earth – Severance

Derek Bailey descrisse i concetti di Sperimentale e Avanguardia usati come aggettivo per Musica. Li descrisse in modo chiaro e brillante che non ci dovrebbero essere dubbi in merito.

“Il terzo brano apre con una sfumatura di chitarre e synth criptico e notturno, per poi svilupparsi in quei tioici intrecci SPERIMENTALI in stile (Nome di band psichedelica dei primi anni 80} e che come un caleidoscopio sonico si intervallano alle strutture più codificate, rendendo questo disco una perla della musica d’AVANGUARDIA”

Beh non so voi, ma quando leggo queste minchiate mi girano vorticose..

Per favore, definiamo una volta per tutte il vocabolario. 

SPERIMENTALE: musica che si pone l’obiettivo di dimostrare qualcosa, per esempio che suonando una certa sequenza la Luna cambi la sua orbita, oppure che suonando per dieci minuti lo stesso accordo con la stessa cadenza, inizi a sentire melodie che nessuno sta suonando. Non sempre l’esperimento ha successo.

AVANGUARDIA: musica che cerca di rompere i canoni condivisi, qualsiasi essi siano. Non una musica semplicemente innovativa, ma di rottura col passato e il presente. Se ci è facile comprenderlo per i movimenti artistici del primo 900, forse riusciamo anche quando ci riferiamo alla musica.

Bene. Molto spesso i musicisti intervistati ti dicono: “abbiamo sperimentato nuovi suoni, cercando di gettare uno sguardo oltre a ciò che abbiamo sempre fatto”, e altrettanto spesso nelle recensioni queste parole si trasformano in:” l’artista esplora i territori della musica SPERIMENTALE, strizzando l’occhio ai fenomeni d’AVANGUARDIA come fecero i loro predecessori.” Segue elenco suoerficiale di band che non c’entrano un cazzo.

Ok. Ora parliamo di questa band marchigiana, nata dalla mente di Daniele Polverini. La prima cosa che si riconosce, fin dall’apertura, è una conoscenza dell’armonia e un sapiente uso del modo minore che lega il processo compositivo. Pop dilatato, dai toni psichedelici, accessibile ma profondo, che ti chieda un ascolto più approfondito, ma con un linguaggio codificato e privo di inutili intellettualismo.

Non c’è solo un immaginario, o la classica impellenza di comunicare il proprio disagio. Qui c’è musica, quella vera. Musica da ascoltare, ragionata con squisita consapevolezza.

Oh, mica il disco più figo del decennio, anzi è quasi un disco addomesticato.

Morbido e privo di concetti inarrivabili che spesso contraddistinguono la tarda psichedelia a cui chiaramente fanno riferimento,  presenta una forma chiaramente riconoscibile, che può accogliere e avvicinare il neofita ma che non manca di coraggio.

Mi potrei sbizzarrire in decine di citazioni sorprendenti, arrivando persino al prog Giapponese, ma mi sta sul cazzo farlo quindi vi dico solo cosa penso del quartetto di Castelfidardo.

Penso al ritorno del cinema Italiano, quello che sfruttava il genio musicale delle band che popolavano il sottobosco musicale della nostra penisola, per creare colonne sonore indimentixabili. Penso a quanto sarebbe stato meglio vedere il remake di Suspiria con le musiche di questi ragazzi piuttosto che quelle di Thom Yorke che si gratta l’ego ripetendosi quanti sia bravo. Sarebbe bello vedere di nuovo lavorare insieme due arti come Cinema e Musica. Potremmo tornare influenti a livello planetario.

Atom Made Earth sia chiaro, non inventano niente. No anguardia e niente esperimenti scientifici, solo musica ben fatta, espressa con personalità e credibilità.

Severance ê probabilmente la sintesi di tentativi precedenti troppo eclettici e sbavati, che qui trovano un’esposizione più matura, consapevole e per un genere come il loro assolutamente necessaria. L’uso delle voci lontane ma ben definite dona a tutto questo lavoro in merito di coerenza e di bellezza, sciogliendo le matasse sonore che nei lavori precedenti come Morning Glory rappresentavano il loro sound.

Sarà difficile ripetersi per loro? Chissene frega, per ora godiamoci Severance in tutta la sua raffinata eleganza. Da ascoltare dopo aver guardato la tua serie su Netflix distrutta dalla mancanza di fantasia degli autori.

Tracklist:

  1. First Of A Second Split
  2. Childhood Song
  3. Youth
  4. From Earth With Hurt
  5. Native
  6. El Roi
  7. In The Glow.
  8. Severance

 

A cura di: ffgallarati

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