He Is Legend – White Bat

Sesto full-length in studio per la band del North Carolina, He Is Legend, che per l’occasione crea un concept album dal sapore estremamente suggestivo ed originale. Uscito lo scorso giugno via Spinefarm Records, White Bat è un disco che fonde insieme, in maniera omogenea ma anche distintiva, una varietà di generi ed influenze che vanno dal metal al grunge, non disdegnando neppure eventuali accenni sludge (da segnalare a tal proposito l’outro del pezzo “Skin So Soft”), muovendosi tra slanci hard rock e adagi invece più classici, che si sciolgono, soprattutto nella seconda parte del disco, in momenti lenti e malinconici.

Se per molti aspetti, però, il disco parrebbe riprendere perfettamente le redini del suo predecessore del 2017, few, è vero anche che si registrano in esso molti punti di slancio che non erano mai stati raggiunti dalla band prima d’ora. A livello compositivo, infatti, si può constatare sin dai primi accordi una maturata capacità nell’esecuzione che emerge in particolar modo in pezzi come la titletrack, o anche “Talking Stalker” e nella lenta “Uncanny Valley”. Troviamo inframmezzati tra i pezzi dei momenti di sinergia ritmica ben riusciti tra i riff di chitarra distorti e corposi, le linee di basso marcate e una batteria infervorata come non mai (il cambio nella line up, con l’arrivo del batterista Jesse Shelley, ha sicuramente giovato alla band). La voce roca e pastosa Schuylar Croom non dà cenni di cedimento, lanciandosi più che volentieri in growl viscerali ma risultando parimenti incisiva anche nei clean.

Dal punto di vista concettuale, come si diceva, la band mette in atto il tentativo originale di musicare le suggestioni inspirate dal best seller del 2018  della scrittrice Michelle McNamara, I’ll be Gone In The Dark, report thriller basato sulla storia vera di un serial killer, stupratore, ladro dei bassifondi di Los Angeles. Poco dopo l’uscita del libro, Croom ha deciso di ripercorrere i posti descritti nel libro, con l’intento di esplorare la parte oscura dell’animo urbano i LA e capire come questi luoghi fossero stati incisivi per lo sviluppo di una psicologia deviata. Un viaggio molto intenso che ha avuto luogo prima di tutto nella sua anima e che ha prodotto il background sul quale si sono sviluppate le undici tracce che compongono White Bat.

La componente oscura e profonda di cui è cosparso il disco è evidente già a partire dall’intro della titletrack, che recita: “You’ll never catch me in the light, I’m why you lock your doors at night.”

Infine, un disco che richiama l’attenzione su di se in molti passaggi, dando alla band lo stacco definitivo con i precedenti tentativi. Stanno iniziando ad acquistare una loro identità gli He Is Legend che, in definitiva, non dispiace affatto ascoltare.

 

Tracklist:

 

  1. White Bat
  2. Burn All Your Rock Records
  3. When the Woods Were Young
  4. Eye Teeth
  5. Talking Stalker
  6. Bent
  7. Resister, Resist Her
  8. Uncanny Valley
  9. The Interloper
  10. Skin So Soft
  11. Boogiewoman

 

A cura di: Francesca Mastracci

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