Peter Doherty & The Puta Madres

Se si volesse dare una veloce e lapidaria definizione di questo disco lo si potrebbe descrivere come il disco della rinascita di Peter Doherty. Sesso, droga e rock’n’roll. Mille successi. Mille cadute. Nel corso della sua carriera, Pete ha più volte cambiato pelle mantenendo però sempre intatta sul suo volto quell’espressione inconfondibile di disperazione mista a irriverenza e sarcasmo. Con i Libertines ha scritto la storia del rock britannico di inizio secolo e con i Babyshambles è riuscito a sdoganare un sound garage immediato, veloce ma allo stesso tempo avvelenato di un malessere troppo radicato, che dopo i primi album, però, era inevitabilmente finito per esaurire le proprie potenzialità. Anche la strada della carriera solista gli dà belle soddisfazioni, annaspando qua e là. Ma ci vorrà il sodalizio con i Puta Madres nel 2016 per far cambiare registro a Pete e ricominciare a scrivere da capo un nuovo capitolo all’interno della sua variegata storia musicale. Alcune indiscrezioni lo vedrebbero anche impegnato con la registrazione del nuovo disco con i Libertines (che pare porterà il titolo di Te Albion Rooms”). Per ora ce lo godiamo con i Puta Madres e con il loro tour promozionale che toccherà l’Italia nella data del 23 luglio a Cesena per l’Acieloperto.

Il loro primo album omonimo, in uscita il 26 aprile è espressione di questo maturato desiderio di riscatto da parte dell’artista inglese. Ma non parliamo certo di etica o impegno civile, lungi da noi il farlo! Il riscatto di questo disco parte piuttosto dalle corde più intime del suo suono interiore, dove l’ispirazione diventa talento, uno sregolato e maledetto talento.

La band che lo ha accompagnato lungo questo suo percorso di ridefinizione porta un nome inequivocabilmente poco salvifico (Puta Madres significa figli di puttana) e si compone del chitarrista Jack Jones (membro anche dei Trampolene), la tastierista Katia DeVidas, il violinista Miki Beavis, il bassista Michael “Miggles” Bontemps e il batterista Rafa. Il suono che mettono insieme è una congiunzione ben misurata di raffinatezza ed eleganza miste a quell’indole grezza tipica del cantante che riesce a farsi avvolgere e travolgere dall’ensamble.

Le undici tracce che compongono il disco sono tutte essenziali, molto orecchiabili e dal piglio a presa diretta sull’ascoltatore. La voce spezzata si snoda tra arpeggi di chitarra, groove di batteria perlopiù lievemente accennati con linee di basso che danno un ritmo cadenzato dall’incedere lento dei pezzi. A dare il tocco aggiunto che fa la differenza però sono, in particolar modo, le tastiere sognanti e il gusto agrodolce del violino e della fisarmonica (“Narcissistic Teen Makes First XI”). Ma di tanto in tanto il guizzo poppeggiante da ballad trova anche soluzioni garage inaspettate, mescolando le carte in tavola, come nella sbarazzina “The Steam” o nella dinamica “Shoreleave”. Un disco che ha anche, però, un certo retrogusto esotico, non solo nei ritmi, ma anche grazie alla presenza di samples in francese (“Who’s Been Having You Over”) o di parole francesi e spagnole inframmezzate tra i testi (“Shoreleave”, “Lamentable Ballad of Gascony Avenue”).

I primi due singoli estratti per anticipare il disco condensano bene l’essenza ambivalente del disco tra sospensione e trasporto, il primo “Who’s Been Having You Over”, rock spumeggiante à la Babyshambles, e la ballad sentimentale “Paradise Is Under Your Nose”.

L’impressione, già al primo ascolto ma intensificata con gli ascolti successivi, è stata quella di aver rincontrato dopo tanti anni il compagno del liceo che era il teppistello di turno e non veniva mai a lezione. Lo rivedi uomo adulto, invecchiato, pure un po’ trasandato nell’aspetto, ma maturato. Ed è quella maturità, conquistata con anni di esperienza e cadute, che fa la differenza sulla sua persona. Bel lavoro Pete!

 

Tracklist:

  1. All At Sea
  1. Who’s Been Having You Over
  1. Paradise Is Under Your Nose
  1. Narcissistic Teen Makes First XI
  1. Someone Else To Be
  1. The Steam
  1. Travelling Tinker
  1. Lamentable Ballad of Gascony Avenue
  1. A Fool There Was
  1. Shoreleave
  1. Punk Buck Bonafide

 

A cura di: Francesca Mastracci

8.0

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