Intervista Yattafunk

Gli Yattafunk sono una band romana che propone un Alternative Metal contaminato da sonorità Funky, hanno debuttato con l’album “Yattafunk Sucks” (Ghost Label Record) e per l’occasione abbiamo scambiato due chiacchiere con Funk Norris e Funk Spencer per scoprire ulteriori curiosità e progetti futuri sulla band.

01. Ciao ragazzi, per chi vi legge la prima volta chi sono gli Yattafunk

Funk Norris: Gli Yattafunk sono una band di Roma nata nel 2014 come side-project per ognuno dei suoi componenti. Da metà 2015 con l’arrivo del nuovo batterista dietro le pelli, è diventata l’attività principale per tutti. Abbiamo terminato le registrazioni del primo album a febbraio 2016, uscito poi il 26 aprile sotto etichetta Ghost Label Record. Siamo vittime costanti della legge di Murphy contro la quale combattiamo ogni giorno e contro cui ogni sera però vinciamo. Può farci di tutto ma non riesce a distruggerci. La grande famiglia degli Yattafunk, noi, gli amici, i fans, combattiamo insieme. Loro ci danno la forza e la carica, noi andiamo allo sbaraglio e sconfiggiamo il boss di fine livello.

02. I testi della band sono personali e legati ad una persona del gruppo oppure c’è il contributo di tutti come succede nella stesura della musica

Funk Norris: Dei testi me ne occupo io, in modo da poterli incastrare e cantare nel migliore dei modi all’interno di ogni brano. Ma il contributo, almeno per Yattafunk Sucks, è venuto dall’esterno e non da mie specifiche esperienze o visioni personali. I testi sono ironici, al limite del folle in alcuni casi. Pullover parla delle condizioni in cui avevamo lasciato la nostra saletta prima delle pulizie estive ad esempio, eh eh eh. Credo che nell’immediato futuro questo cambierà, rimarrà sicuramente tutto molto divertente ma vorrei aggiungere qualche punto di vista personale e tentare di avere una specie di filo conduttore tra le nuove tracce. Non un concept però ma qualcosa che venga comunque da dentro stavolta e non solo come stimolo esterno.

03. Avete debuttato con Yattafunk Sucks, ad oggi, in base alle recensioni uscite, cosa pensate di migliorare/cambiare nel prossimo lavoro

Funk Spencer: Si, Yattafunk Sucks è il nostro album di debutto e delle ricensioni ricevute siamo molto entusiasti, sicuramente prenderemo spunto proprio da queste per migliorare nei prossimi lavori, migliorare cambiando sicuramente qualcosa, sul quale stiamo già lavorando e non ci fermeremo fino al raggiungimento degli obbiettivi prefissati. Vogliamo lavorare sul sound, renderlo ancora più particolare se possibile e riconducibile immediatamente a noi, su un nuovo metodo di arrangiamento dei pezzi e su vari aspetti riguardanti la band in generale senza mai tralasciare l’aspetto “immagine” che oggi come non mai è importante così come scrivere buona musica, che piaccia o no.

04. Come sono cambiati gli Yattafunk dall’uscita del disco

Funk Norris: Sono cambiati profondamente. E’ stato tutto molto veloce in realtà. Il disco, le recensioni una dietro l’altra che ancora continuano ad arrivare, le interviste sia radiofoniche che su webzine. Ma non abbiamo mai pensato di essere chissà chi. Abbiamo partecipato ad un paio di contest che abbiamo vinto e ora ne stiamo facendo un terzo, non ci interessa essere sotto pressione o rischiare di venire eliminati da un’altra band, anzi. Abbiamo e stiamo tutt’ora lavorando sull’evoluzione del brand e dell’immagine della band aiutati dalla nostra agenzia di management, Ronin Agency, e siamo costantemente in contatto con la Ghost Label Record con la quale ci aggiorniamo a vicenda su quello che succede nel mondo degli Yattafunk. E’ un lavoro duro, durissimo, ed è molto difficile quando non tutte le risorse possono essere impegnate per la band ma chi si ferma è perduto.

05. Le band che hanno maggiormente influenzato il vostro sound

Funk Norris: Siamo schiavi degli anni ’90 da cui non riusciamo ad uscirne fuori. Per Yattafunk Sucks abbiamo voluto però fare un esperimento, facendo finta di essere una band teletrasportata nei primi anni ’70 che proponesse questo funk metal. Di conseguenza volevamo fare metal registrando come se fossimo i Moody Blues, gli Animals o i primi Status Quo, per rendere l’idea. A qualcuno è piaciuto, a qualcuno meno. E come tutti gli esperimenti poi si prende il buono che c’è e si raccolgono le critiche costruttive per migliorare. Ma dubito fortemente che saremo mai in grado di allontanarci da influenze come Infectious Grooves, Red Hot Chili Peppers, Metallica o Suicidal Tendencies.

06. Yattafunk Sucks suona un pò funky, pensate di cambiare rotta e andare più su un sound puramente Metal

Funk Norris: Come detto prima, è in atto un’evoluzione della band a 360 gradi. L’idea è di esasperare entrambe le sfere piuttosto che sterzare su una delle due.

07. Secondo voi da un punto di vista dei live c’è più possibilità all’estero

Funk Norris: Non conosco a perfezione la cultura di ogni paese ma non credo ci siano difficoltà ad essere coscienti che il metal da noi, nonostante sia suonato da centinaia, migliaia di ragazzi, è poco ‘incline’ a riempire i locali a meno che non si tratti di una band molto famosa. Ma noi siamo dei pazzi e abbiamo deciso di puntare all’Italia e non all’estero. Puntiamo in un paese dove il funk metal, deceduto anche in America nei primi anni del nuovo millennio, non è mai stato presente. Ma è il nostro paese e così ci piace. Ovviamente se dovesse capitare di fare un tour in Russia non è che diremo di no. Il problema principale secondo me è la selezione naturale che qui non esiste. Non è perchè siccome ti piace suonare devi suonare per forza, devi anche saperlo fare e avere qualcosa da proporre che non sia stato già fatto da ottocento gruppi prima di te. Abbiamo condiviso il palco con alcune band veramente valide ma lo abbiamo condiviso anche con alcune totalmente imbarazzanti sotto ogni punto di vista.

08. Paghereste per andare in tour con una band famosa

Funk Norris: No, non avrebbe senso. O vieni chiamato perchè il tuo nome ha cominciato a girare in modo che qualcuno sotto il palco rimanga quando è il tuo turno o hai la certezza di spendere una vagonata di soldi per non rimanere impresso a nessuno. C’è chi lo fa, ne ho sentite parecchie di storie che generalmente però hanno poi come risultato che ho appena detto. Certo, se si trattasse di aprire il Sonisphere o il Wacken la situazione sarebbe sicuramente differente, la gente li è più o meno per tutti essendo un festival e ha l’orecchio attento a chi sale sul palco. Ma la soddisfazione di essere chiamato perchè sei tu e quella di andare perchè hai i soldi per pagare non può essere messa sullo stesso piano. Giusto l’altro giorno in un’intervista Steve Harris ha parlato proprio di questa cosa che per lui non sta ne in cielo ne in terra.

09. Progetti futuri

Funk Norris: In cantiere c’è tanta roba. Tutto quello che ci siamo detti fino ad ora e, chiaramente, il bisogno di tornare in sala per scrivere qualche nuovo pezzo. Per il prossimo anno vorremmo dare alla luce almeno un EP e portarlo in giro insieme ai migliori brani di Yattafunk Sucks e un paio di cover rivisitate, non so, che ne dite di “Black or white” di Michael Jackson in versione Yattafunk? Rimanete in contatto con noi sulla nostra pagina Facebook, i consigli e le idee dei fans sono sempre ben accetti.

10. Salutate i nostri lettori

Funk Spencer: Un saluto speciale a tutti i fans che ci seguono costantemente sotto palco, tutti quelli che ci seguono sui social e a tutti quelli che non possono fare a meno di ascoltare il nostro album. E un ringraziamento a voi che cercate sempre di dare spazio alle nuove realtà in maniera professionale.

Yattafunk:

Funk Norris – chitarra, voce

Arnold Funkenegger – chitarra

Funk Spencer – basso

Funk Travolta – batteria

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